Vittoria Belvedere, il retroscena orribile della sua vita: “…ho conosciuto il razzismo” | Difficile da dimenticare
Vittoria Belvedere ha fatto una rivelazione tremenda che ha sconvolto il pubblico: ecco cosa avrebbe detto, i dettagli della vicenda
Una delle donne che con il suo sguardo magnetico e la sua bellezza disarmante ha cambiato completamente il mondo dello spettacolo italiano è proprio lei, Vittoria Belvedere. Una donna che ha cominciato ad esordire in qualità di modella, perfezionandosi anche in recitazione e divenendo una bravissima attrice. Nel corso della sua vita, però, ha dovuto affrontare delle cose terribile che, nonostante il tempo passato non ha mai dimenticato.
Il primo esordio per Vittoria è avvenuto nel 1992, quando la ragazza ebbe un ruolo in diverse fiction televisive che hanno fatto la storia. Tra queste ricordiamo Piazza di Spagna (1992), Delitti privati (1993) La famiglia Ricordi (1995) e Il ritorno di Sandokan (1996). In quell’anno, la donna esordì anche al cinema in In camera mia, regia di Luciano Martino, ed Oro, regia di Fabio Bonzi.
Pian piano comincia a mostrare il suo talento venendo scleeta come protagonista di alcuni film come Lui e lei, Le ragazze di piazza di Spagna, Senso di Colpa, L’uomo che piaceva alle donne – Bel Ami, San Giovanni – L’apocalisse, Augusto e Ics – L’amore ti dà un nome, Rita da Cascia, Padri e figli, Il bambino sull’acqua, Giovanni Paolo II, Il mio amico Babbo Natale. Inoltre ha partecipato anche ad alcuni programmi televisivi come concorrente tra cui Ballando con le stelle e Tale e quale show.
Il retroscena terribile di Vittoria Belvedere
Oggi Vittoria Belvedere è molto amata dal pubblico e dai fan che seguono sempre ciò che fa e come si prospetta il suo talento. In una intervista recente ha fatto una rivelazione terribile he riguarda principalmente il suo passato lasciando sena fiato i tanti milioni di spettatori.
Proprio al Corriere della Sera ha raccontato che durante la sua infanzia avrebbe subito episodi di bullismo ma soprattutto di razzismo per via della sua origine calabresi. Vi state chiedendo dove? proprio in Brianza.
Ella ha raccontato: “Nel palazzo dove abitavamo c’erano tutte famiglie brianzole e, se in cortile giocavo con gli altri bambini, le loro mamme li portavano via dicendo: non giocate con lei, è una terrona. D’altronde già il mio nome era un marchio di meridionalità, e poi mio fratello si chiamava Santino, mio padre Giuseppe, mia madre Maria…”.
Ha aggiunto: “le facevano i dispetti non per cattiveria. Non era colpa loro ma dei loro nuclei familiari. Non mi sono mai permessa di rinnegare le mie origini calabresi, anzi ne vado orgogliosa”.