Pippo Baudo e il corteggiamento che segnò la sua vita: “Si era innamorato di me…”
Pochi giorni dopo aver compiuto 87 anni, Pippo Baudo ha svelato alcuni retroscena relativi a un momento particolare della propria carriera.
La scomparsa di Silvio Berlusconi ha chiuso una lunghissima era della storia d’Italia, dal momento che prima di “scendere in campo” il Cavaliere è stato un imprenditore illuminato in diversi campi.
L’ex presidente del Consiglio ha cambiato per sempre la storia della televisione del nostro paese grazie alla fondazione di Fininvest. Canale 5 prima e Rete 4 e Italia 1 dopo contribuirono infatti alla nascita del duopolio televisivo introducendo la “guerra dell’Auditel” che sarebbe nata proprio in quel decennio.
L’anno chiave per l’ascesa in più campi di Berlusconi fu il 1987. Pochi mesi dopo l’acquisizione del Milan, infatti, il Cavaliere scelse il “carneade” Arrigo Sacchi per la missione di portare i rossoneri in cima all’Europa e al mondo, ma anche la “campagna acquisti” Fininvest visse giorni bollenti grazie all’arrivo a Cologno Monzese di simboli della Rai come Pippo Baudo e Raffaella Carrà.
Le esperienze presso la concorrenza del re dei presentatori e della regina delle showgirl furono però brevi e poco fortunate. I due hanno comunque conservato un buon rapporto con Berlusconi, anche se Baudo ha raccontato un retroscena molto particolare relativo alla fine della propria breve avventura a Fininvest.
Baudo e il retroscena su quel colloquio con Berlusconi: “Ecco cosa mi chiese”
Intervistato da ‘Il Corriere della Sera’ per un ricordo di Berlusconi, Baudo ha svelato il contenuto del dialogo tra i due quando, nel gennaio 1988, il presentatore comunicò la volontà di sciogliere anticipatamente il ricco contratto triennale firmato solo l’anno prima: “Andai da Berlusconi a dirgli che volevo andarmene e lui mi rispose che dovevo pagargli una penale come risarcimento. Sapeva che non avevo tutti quei soldi e allora mi chiese di cedergli un palazzo di mia proprietà che gli stava molto a cuore. Accettai e gli dissi che ci saremo rivisti più avanti per firmare, ma lui mi stoppò: ‘Firmiamo subito’ disse. Aprì una porta ed entrò un notaio. Sull’atto c’era già scritto tutto”.
Secondo i piani di Berlusconi, Baudo e Carrà si sarebbero dovuti aggiungere a Corrado, Sandra e Raimondo Vianello e Mike Bongiorno, volti storici della Rai che scelsero di legare la seconda parte delle proprie carriere ai canali Fininvest raccogliendo parecchie soddisfazioni. Il tentativo andò a vuoto, sebbene gli indici di ascolto di ‘Festival’, l’unica trasmissione condotta da Baudo a Fininvest, furono tutt’altro che deludenti.
Baudo e il plauso al Berlusconi imprenditore e politico: “Ha cambiato il paese”
Quel palazzo che Berlusconi “acquistò” da Baudo avrebbe poi rivestito un ruolo molto importante per la crescita dei canali Fininvest: “In quella palazzina ci mandarono il Tg5. Enrico Mentana la chiamava Palazzo Baudo…” ha raccontato Pippo, che ha poi ricordato il primo incontro con il Cavaliere: “Berlusconi si era innamorato di me. Mi volle conoscere, andai a incontralo ad Arcore e mi disse che mi voleva come direttore artistico delle sue reti. Alla fine accettai. L’avvento di Berlusconi costrinse la Rai a misurarsi con la concorrenza e fu un bene – ha concluso Baudo – Rappresentava il Paese di allora e quello che è venuto dopo, non credo abbia fatto danni”.