Serena Bortone svela un terribile aneddoto del passato | Ecco per chi ha avuto un debole la conduttrice
Serena Bortone, il sorprendente omaggio in diretta tv a Raffaella Carrà che ha sorpreso ospiti e telespettatori.
Il prossimo 5 luglio saranno trascorsi due anni dalla scomparsa di Raffaella Carrà. Una delle stelle più luminose, dei talenti più puri della tv, cantante, ballerina, autrice e presentatrice, ci ha lasciato troppo presto, a 78 anni, vinta da un tumore che l’ha consumata in pochi mesi. Il 18 giugno l’eterna Raffa nazionale avrebbe compiuto 80 anni, ma le commemorazioni e gli omaggi, destinati a prolungarsi fino al secondo anniversario della scomparsa, sono già iniziati.
Nel corso della puntata di martedì 6 giugno di “Oggi è un altro giorno”, su Rai Uno, infatti, Serena Bortone ha dedicato ampio spazio al ricordo di Raffaella Carrà, attraverso la riproposizione di immagini e di sequenze di trasmissioni tv che fanno parte della storia del costume italiano e attraverso le testimonianze di alcuni degli amici e dei colleghi che per più tempo hanno condiviso la propria carriera con la compianta soubrette romagnola.
Tra coloro che hanno omaggiato con la propria presenza il talento, ma anche l’umiltà e l’umanità di Raffaella, un posto di riguardo non potevano che averlo Enzo Paolo Turchi e la moglie Carmen Russo, ovvero la coppia, in scena e poi nella vita, che con Carrà ha condiviso successi televisivi in serie negli anni ’70. Turchi, in particolare, è passato alla storia grazie al rivoluzionario “Tuca Tuca”, il ballo che tanto scalpore fece nel 1971 in quanto concise con la prima volta in tv di una donna ad ombelico scoperto.
Tra gli altri, a “Oggi è un altro giorno”, sono intervenuti anche Walter Santillo, lo storico inviato di “Carramba, che sorpresa”, il people show dall’incredibile successo che segnò la seconda parte della carriera di Carrà in Rai, ma anche Vasco Stolzi, il truccatore di fiducia della compianta donna di spettacolo. Filmati di repertorio e aneddoti raccontati dagli stessi ospiti hanno permesso ai telespettatori di rivivere per qualche minuto il segno lasciato da Carrà nella storia della tv e del costume italiano, ma anche alla stessa Bortone di svelare un particolare curioso della propria gioventù legato proprio a Raffaella.
Serena Bortone e la passione “sfrenata” per Maga Maghella
Bortone ha infatti svelato di aver nutrito una vera e propria passione per “Maga Maghella”, la famosa bambola dedicata ai bambini creata dalla stessa Raffaella e avente le sembianze della showgirl, “nata” nel 1971 in occasione dell’edizione di “Canzonissima”. Ebbene, Serena Bortone ha confessato che, all’epoca, quel personaggio di fantasia colpì tantissimo la sua immaginazione di bambina, al punto da “meritarsi” i rimbrotti della propria suora-insegnante…: “Da bambina scrissi un tema dicendo che Raffaella Carrà era il mio idolo e che amavo Maga Maghella e la suora chiamò mia madre dicendo ‘sua figlia ha come modello una sgualdrina” le curiose parole di Bortone.
Raffaella Carrà ha avuto il coraggio di lanciare tante mode, anche trasgressive, nel mondo dello spettacolo, nel corso di una carriera che, comprendendo gli esordi nel cinema, è durata oltre 60 anni, all’insegna di trasmissioni di successo, format entrati nella storia della televisione e una capacità unica di bucare lo schermo e di conquistare grazie ad un mix di professionalità, semplicità e simpatia ogni target di pubblico senza distinzioni di genere e di età.
I vestiti di Raffaella Carrà vanno in mostra
È peraltro curioso sottolineare come la stessa Carrà, nel corso degli anni, avrebbe confessato di essere arrivata addirittura a “odiare” la canzone di “Maga Maghella”, al punto di non averlo mai proposto dal vivo nel corso della propria lunga carriera. Peraltro gli stessi abiti della ballerina amata dai bambini saranno tra quelli esposti nella carrozza d’onore che da Salerno arriverà a Lucca per la mostra “Com’è bello far la moda”, in programma dal 18 al 24 giugno nell’ambito del Lucca fashion weekend. La mostra comprenderà gli abiti di scena, i manichini e i bozzetti dei vestiti di Raffaella, forniti in prestito dai collezionisti salernitani Giovanni Gioia e Vincenzo Mola.