Tik Tok, oramai è la fine: la decisione delle ultime settimane
La piattaforma social Tik Tok si trova al centro di grandissime polemiche. La decisione presa nelle ultime settimane ha sconvolto il web.
Tik Tok non ha una buona fama. In primis perché il social, di proprietà della ByteDance, ha la sua sede a Pechino e non è di certo un mistero che la Cina censuri internet e controlli i suoi utenti.
Eppure il social ha sottolineato più volte che il “Partito Comunista Cinese non ne ha né il controllo diretto né indiretto di ByteDance o Tik Tok. ByteDance è un’azienda globale privata, di cui quasi il 60% è di proprietà di investitori istituzionali globali, mentre il resto è di proprietà principalmente dei fondatori dell’azienda e dei suoi dipendenti, tra cui migliaia di americani“.
Qualcosa però sta per cambiare: nel 2019, Feroza Aziz è stata bloccata per aver pubblicato un video di proteste contro il trattamento riservato alla minoranza degli uiguri in Cina. Negli anni successivi sono trapelati documenti che hanno rivelato la censura preventiva dei social su determinati argomenti.
Nel 2022 invece è trapelato un audio con 80 riunioni interne di Tik Tok dove si sente ‘Tutto si vede in Cina‘, ha detto un membro del dipartimento Trust and Safety di Tik Tok. Insomma, le cose per il social si stanno facendo davvero complicate.
Tik Tok e il legame con la Cina
Rispetto a quanto detto precedentemente, il governo cinese, ha davvero accesso a tutto quello che raccoglie Tik Tok? Il social dice di no e fa riferimento ai dati: il 40% di ByteDance fa parte di società americane. Questo punto viene sottolineato con Oracle, una delle più grandi aziende della Silicon Valley, dove Tik Tok Global, dovrebbe gestire i servizi iCloud di ByteDance.
“Abbiamo cambiato la posizione di archiviazione predefinita dei dati degli utenti statunitensi. Oggi il 100% del traffico USA viene instradato verso l’infrastruttura di Oracle Cloud. Utilizziamo ancora i nostri data center statunitensi e di Singapore per il backup, ma prevediamo di eliminare i dati degli utenti statunitensi dai nostri data center e passare completamente ai server cloud di Oracle situati negli Stati Uniti“. Da cosa sono nate queste dichiarazioni? Alcuni governi stanno intentando delle leggi per bannare il social dal proprio paese.
La drastica decisione
“La Cina ci spia”, è questo il pallino statunitense che, senza mezzi termini, si sono rivoluti all’Europa facendo leva su un possibile blocco occidentale e dire: dovreste avere paura anche voi. Il senatore Josh Hawley, ha presentato un disegno di legge per vietare l’app negli Stati Uniti: “Se hai Tik Tok sul telefono, sta leggendo le tue mail, sta guardando le tue foto, sta accedendo al tuo elenco contatti (…)“.
Proprio su queste basi è stata costruita la contro risposta statunitense. Il 14 dicembre, il Senato ha approvato un disegno di legge, il No Tik Tok on Government Devices Act che vuole impedire ai dipendenti federali di utilizzare il social sui dispositivi del governo. Seguita poi dall’Europa: la Commissione ha vietato il social sui dispositivi dei dipendenti.