Mare fuori, di cosa soffre Viola: finalmente Serena De Ferrari rompe il silenzio
Serena De Ferrari decide di rompere il silenzio sul personaggio che interpreta: Viola.
È da poco uscita su Netflix la terza stagione della serie televisiva Mare Fuori. Tutto è iniziato nel 2020 e la trama, anche se è molto semplice, è davvero piena di intrighi.
Mara Fuori racconta le vicende dei detenuti dell’immaginario Istituto di Pena Minorile di Napoli, vicende che si intrecciano con quelle del personale penitenziario.
Da quanto è uscita la terza stagione, sul web, non si fa altro che parlare dei vari personaggi. Adesso, sotto i riflettori c’è Serena De Ferrai.
L’attrice, giovanissima, interpreta Viola Torri che fa parte della serie televisiva dalla primissima stagione. Serena, attraverso un video sui social, ha deciso di confessare di cosa soffre Viola.
Il personaggio di Serena
Serena De Ferrari ha un ruolo davvero difficile nella serie televisiva. La parte di Viola è davvero molto impegnativa e non sempre intelligibile.
Parliamo infatti di una ragazza che allontana qualsiasi persona che prova ad avvicinarsi. Proprio per questo, il ruolo interpretato, non incontra la simpatia del pubblico. La De Ferrari affronta oramai da anni, quasi quotidianamente, gli insulti e le offese di seguaci che non riescono a separare l’interprete dal personaggio interpretato. Così, stanca della situazione ha deciso di prendere in mano la situazione e di confessare tutto.
La confessione
“Volevo parlare di una situazione che mi sta molto a cuore. Ultimamente, sto capitando su un sacco di TikTok, commenti, ecc. che vogliono ‘diagnosticare’ Viola”, spiega l’attrice, e aggiunge: “Io sto lavorando a questo personaggio da 4 anni e per chi è attore, saprà bene che per preparare un personaggio ci sono salti mortali. Ricerca sui libri, documentari, osservazione, tantissimo lavoro per mettere su un personaggio. Specialmente uno come viola”.
“Io stessa sono in psichiatria da anni, ho studiato neuroscienze e psicologia (…) Nella psichiatria moderna oltretutto, non esiste diagnosi, non si diagnostica, perché le persone cambiano di continuo, il cervello muta in continuazione. Viola stessa non è la stessa nelle tre stagioni. E sentire che è schizofrenica, psicopatica, narcisista, sociopatica, mi sembra esagerato. Esagerato nel senso che non è così semplice. Sopratutto dopo aver vissuto quattro anni nella pelle di Viola (…)”. Ha infine concluso il discorso: “Io dopo 4 anni non mi sento di dire ‘Viola è così’, o ‘è cosa’, perché sono talmente tante le cose, talmente tanti i fattori che influiscono su un malessere, su una malattia, talmente tanto il dolore che non è giusto”.