Il giorno che ha segnato per sempre Romina Carrisi: la drammatica confessione
Romina Carrisi Power torna a parlare del giorno che le ha cambiato per sempre la vita.
La famiglia di Albano e Romina Power ne ha passate davvero tante. I due sicuramente hanno vissuto una delle più belle storie d’amore che il pubblico italiano e americano abbia mai visto nel mondo dello spettacolo, eppure i retroscena sono spiazzanti.
La loro storia, è stata un mix di alti e bassi, situazioni positive e altrettante negative. Per fortuna, dal loro amore, sono nate delle splendide figlie, Ylenia e Romina, Cristel, e un maschio, Yari.
Anche se adesso le loro strade si sono separate, e entrambi, si sono rifatti una vita, quello che hanno condiviso insieme rimarrà eterno. Non solo per l’impatto emotivo che hanno regalato ad ogni fan grazie alla loro voce, ma anche per le vicende tragiche che hanno dovuto affrontare. Quest’ultime hanno davvero sconvolto tutti.
A parlarne è stata la figlia, Romina Carrisi Power. Ha deciso di confessare tutto su un post su Instagram. Ha messo ‘nero su bianco’ quello che ancora prova, a seguito della terribile vicenda che ha coinvolto tutta la famiglia.
Il post pubblicato
Dolore e frustrazione. Ecco cosa trasmettono le parole scritte da Romina Carrisi. Lei, giovanissima, aveva solo 6 anni quando cambiò d’improvviso la sua vita, eppure di quel giorno, ricorda ancora tutto.
Il video come sfondo: montagne innevate su cui sventola una bandiera svizzera. Non è una semplice vacanza, per chi conosce la storia, sa bene che si tratta più di una ‘commemorazione‘.
La confessione di Romina Carrisi
Romina decide di iniziare così il racconto: “Nel gennaio del 1994, quando avvenne la tragedia che capovolse la mia intera esistenza, avevo solo 6 anni. La mia sorella maggiore a 23 anni non dava più notizie da giorni. I miei genitori decisero di andarla a cercare. ‘Si, ma dove lasciamo le bambine?’. In quel viaggio io e Cristel non li potevamo seguire”.
Ha continuato: “Mio padre decise di chiedere questo piccolo grande favore a un suo amico che viva in Svizzera. Era padre di 4 bambine più o meno nostre coetanee. Per 3 mesi, io e Cristel, vivemmo con loro. È stato con loro che imparai a sciare. Ogni mattina alle 7 scuola di scii. Ben 90 giorno dopo che i miei genitori lasciarono me e Cristel con la nostra famiglia temporanea, mamma e papà tornarono. Li vidi ai piedi della montagna, il freddo improvvisamente sparì e sciai dritta nelle loro braccia. Ogni volta che scendo una montagna ho questa immagine impressa nella memoria. Saranno pure passati 30 anni… ma la memoria lo sai, non possiede ne calendari ne orologi”.