Rai, rissa furibonda in studio: volto tv scappa
Massimo Ferrero Alisa il ‘Viperetta’ è tornato. Il produttore cinematografico ed ex presidente della Sampdoria è stato ospite ieri sera dell’ultima puntata della trasmissione Belve condotto da Francesca Fagnani.
L’intervista è stata la prima di Massimo Ferrero dopo l’arresto dello scorso anno. L’imprenditore, infatti, era finito prima in carcere e poi ai domiciliari, nell’ambito di un’inchiesta di bancarotta fraudolenta aggravata, false comunicazioni sociali e una serie di reati.
Ferrero nasce a Roma, nel quartiere popolare di Testaccio. La nonna paterna è una soubrette dell’Ambra Jovinelli e recita con Macario, il padre e suo fratello sono autisti di autobus, mentre la madre ha un banco ambulante nel mercato a piazza Vittorio all’Esquilino.
Poco studioso, da ragazzino spesso si reca di nascosto a Cinecittà con Giuliano Gemma. Qui fa la sua prima comparsa nel 1958. Nel frattempo trascorre sei mesi in carcere minorile, riferendo che la reale motivazione fossero le avance verso la figlia di una guardia.
La sua popolarità è cresciuta da quando ha rilevato la Sampdoria, ma da diversi anni è un imprenditore di non poco conto, che può vantare tra i suoi business anche diverse sale cinematografiche grazie alla creazione del circuito Massimo Ferrero Cinemas.
Massimo Ferrero contro Francesca Fagnani
La conduttrice del programma di Rai 2, nonostante il carattere particolare del Viperetta, ha tenuto botta. Tuttavia, le parole di Ferrero sono andate un pochino oltre il dovuto. Nella prima parte della puntata si è parlato del suo rapporto con i tifosi liguri e della sua passione per la Roma.
I toni si alzano ancora di più quando Francesca Fagnani porta il suo ospite a parlare di politica. “Sono sessantottino e andavo a fare le guerre a Battipaglia quando lei non era ancora nata”, dichiara Ferrero alla conduttrice, che poi lo accusa di aver più volte cambiato schieramento politico: “Ha detto che ci vorrebbe uno come Salvini, poi ha sostenuto la Raggi, poi Berlusconi”.
Un’insinuazione nient’affatto gradita all’imprenditore, che risponde piccato: “Lei sta dicendo un po’ di caz**te, non so se gliel’ha dette qualcuno. Non ho mai cambiato idea, poi dopo il muro di Berlino è finita quell’idea che c’avevo io: quindi ora sono meloncino, stimo Meloni perché per me è un talento naturale”. Il Viperetta, soprannome ormai noto dell’imprenditore, non le manda a dire: sostiene infatti che l’errore più grande che abbia mai commesso sia stato quello di “venire a Belve”.