Tina Cipollari, prima del successo campava così: “La vendevo ai semafori”
Tina Cipollari oggi è una donna realizzata e dal carattere forte, una professionista e una mamma innamorata dei suoi tre figli. Ma com’era prima di diventare famosa? Che persona si nasconde dietro al personaggio che noi tutti conosciamo?
Maria Concetta Cipollari, in arte Tina, è nata a Viterbo il 14 novembre 1966 e, ad oggi, è uno dei personaggi televisivi più amati dagli italiani. Con il suo ruolo di opinionista al dating show Uomini e Donne, infatti, entra ogni giorno nelle case degli italiani, donando loro tanto, tanto divertimento.
Tina è approdata nello studio del programma di Maria De Filippi in qualità di tronista. Grazie al suo carattere forte e determinato e all’atteggiamento da “vamp” che per anni l’ha contraddistinta.
Tra le curiosità, ricordiamo che Tina Cipollari, insieme all’amico Simone Di Matteo, ha scritto un’autobiografia intitolata No Maria, io esco!, titolo che riprende un suo celebre tormentone. Negli anni ha partecipato ad altre trasmissioni televisive importanti.
Tra le tante altre esperienza, ricordiamo anche che nell’anno 2004 fu chiamata come concorrente nel reality Il Ristorante” di Antonella Clerici per poi approdare come ospite a programmi quali Domenica In e La vita in Diretta.
Tina Cipollari in lacrime: “Ho fatto tanta fatica a raccontarmi”
Tina Cipollari si è raccontata in una lunga intervista. La donna si è commossa ricordando il suo passato: “Questo tuffo nel passato, mi ha resa nuovamente fragile. Mi ha ricordato delle cose che avevo cercato di accantonare”.
Tina Cipollari ha raccontato che per aiutare la sua famiglia ha fatto diversi lavori, vendeva mimose ai semafori, faceva la rappresentante e la babysitter: “Sono nata in una famiglia modesta. I miei genitori erano due contadini, lavoravano tutto il giorno nei campi. Non avevano tempo da dedicare ai figli. Una vita faticosa e dura”.
Tina poi, ha ricordato un episodio. Venne impedito a lei e a sua madre di entrare in un taxi perché avevano le scarpe sporche di fango, l’opinionista ha raccontato di aver fatto fatica ad accettare le sue origini: “Mi vergognavo. Vedevo il vivere in campagna come una cosa da gente disastrata, emarginata, quando si parlava di contadini all’epoca, mezzo secolo fa, era un po’ una specie a parte. I contadini erano visti come gente che non conta nulla, dedita solo al lavoro e basta”.