Anche tu scoli l’acqua nel lavandino? Non farlo mai più: il motivo è sorprendente
La pasta è per noi italiani un alimento sacro, non possiamo farne almeno: ogni giorno sulla tavola di ogni italiano è presente. Tutti noi però commettiamo un grave errore, ovvero scolare l’acqua nel lavello. Capiamo il perchè dovremmo evitarlo.
Tutti gli italiani amano la pasta, è il piatto più comune e consumato in Italia, tanto da diventare il simbolo del nostro paese. La pasta viene cucinata in modi più svariati, con ingredienti di tutti i tipi, abbiamo una vasta scelta di come goderci il piatto: da pasta fredda a pasta al forno.
La pasta per noi italiani non ha segreti, rappresenta un piatto sacro che va consumato almeno una volta durante il giorno. Nonostante questo, però, nella preparazione commettiamo tutti un errore: scolare l’acqua calda della cottura nel lavello e oggi sappiamo il perchè sia ritenuto così grave.
La pasta: un’arte
La pasta ha un’origine molto antica, iniziò tutto quando l’uomo divenne agricoltore, scoprendo la coltura del grano e da lì arrivò alla cottura della pasta. La prima civiltà ad usarla fu quella greca, nel primo millennio a.C., da questo arriviamo al Medioevo, quando in Italia comparvero le prime botteghe di pasta, presenti principalmente in Puglia, Lazio e Toscana. Ancora oggi possiamo visitarne alcune che tutt’ora producono l’alimento come un’arte.
Il piatto di pasta per noi italiani è un’opera che il palato deve gustare in ogni sua forma e sfumatura, infatti è presente in molte varietà: lunghe, corte, lisce, rigate, in nidi e soprattutto anche chi presenta tolleranze alimentari come quella al glutine può goderne perchè in commercio troviamo pasta con zero additivi o fatta con pasta di mais, quinoa, riso, avena e così via.
Perchè scolare l’acqua nel lavello è sbagliato
Ogni anno in Italia si producono circa 3,3 milioni tonnellate di pasta ma la maggior parte dei consumatori commette l’errore di scolare l’acqua della cottura nel lavello. L’acqua di cottura della pasta si arricchisce di amido, rilasciato dal carboidrato dell’alimento stesso. Questo liquido molto caldo potrebbe danneggiare e intasare gravemente le tubature che poi percorre. Non solo l’acqua di cottura della pasta rappresenta un pericolo, come si può intuire, tutta l’acqua contenente amido quindi derivante da patate, zucca e altri alimenti simili.
Una soluzione intelligente per non buttare l’acqua calda della cottura nel lavello, sarebbe quella di riciclarla. L’acqua con particelle di amido, ha un forte potere emolliente, dunque potremmo utilizzarla in svariati modi: per ammorbidire i legumi, come acqua da brodo, per innaffiare le piante e ancora per lavare le stoviglie sporche. Ora sappiamo come sfruttare l’acqua della cottura al meglio anzichè sprecarla.